Cavalieri Della Giocosa Guardia (CGG)
- GENESI -
...Un’arpista si era messa a suonare, ma le note erano appena udibili in
mezzo alle chiacchiere. L’odore della carne arrostita arrivava fino a noi,
mentre alcune schiave servivano l’idromele. Il popolo e tutta la corte
festeggiavano il genetliaco di Helled, sovrano delle terre di Trebes. Dalla
folla seduta all’esterno del castello giunse un grande applauso. Tutti gli occhi
erano fissi sulla porta, ad eccezione dei miei.
Io sono Malek, paladino del Re, e non ho occhi che per lei, Alhambra
l’incantatrice, Alhambra dalla veste d’argento. Alhambra che ora mi donava un
sorriso.
Preceduto dal suo druido, il Re comparve dal fondo della sala, attraversò
rapidamente la folla degli invitati e prese posto nel suo scranno d’oro, al
centro della mensa. L’arpista riprese a suonare ma fu ancora una volta
interrotta. Mentre quel suono si spegneva vidi che al centro della sala era
apparsa una figura, avvolta in un mantello nero; un'aura dorata ne circondava la
persona. Fu subito silenzio e tutti capirono ciò che era: uno spettro. - Sire -
disse, rivolgendosi al mio Re - un tempo mi chiamavo Rheguyan, Signore delle
Terre di Hankan, prosperosa contea oltre i confini del tuo regno. Un’orda
terribile di mostri e di demoni si è impossessata della mia magione, il Castello
della Giocosa Guardia, e della Pietra di Zhat, il cui potere magico dava pace e
prosperità all’intera regione. Se quella pietra non verrà presto recuperata ed
il castello liberato, il Male che ora vi risiede, non tarderà ad attaccare anche
il tuo regno. Corri ai ripari, finchè sei in tempo, o sarà la tua fine. Detto
questo, dietro un lampo accecante ed un assordante boato, quell’anima in pena
scomparve nel nulla, così come dal nulla era apparsa.
Vidi il Re assorto e pensieroso: non sapeva quale dei suoi cavalieri votare al
rischio di una morte orrenda. Mentre tutti tacevano incontrai lo sguardo di
Alhambra ed ancora quello del barbaro Redeinani e dell’amazzone Thelma, fedeli
compagni nelle battaglie e nelle cacce.
Fu allora che la risata fragorosa di Redeinani ruppe il mesto silenzio della
sala. - Andremo io, Malek, Alhambra e Thelma - disse, ed io pensai fosse un
pazzo. Ma il giorno seguente, i nostri cavalli galoppavano già alla volta di
Hankan. Molti valorosi si unirono a noi durante il tragitto. E poi venne il
giorno della battaglia. E quello della vittoria.
Ora la Pietra di Zhat è nelle nostre mani e noi ne siamo i custodi. Ma il Male,
se pure sconfitto e scacciato dal castello, non demorde dal suo perfido disegno,
tentando occasionali sortite o attaccando i viandanti che ignari del pericolo
attraversano le nostre terre.
A baluardo del Bene, ci siamo stabiliti nell’antica dimora di Reguyan: per
questo ora siamo i Cavalieri della Giocosa Guardia